iRS CONDANNA GLI EVENTI VIOLENTI. I MEDIA DELEGITTIMANO L'INDIPENDENTISMO. iRS NON CI STA.
12 gennaio 2008 - 17:30
iRS CONDANNA EVENTI VIOLENTI
Il movimento indipendentista nonviolento iRS prende nettamente le distanze e condanna duramente i fatti avvenuti ieri sera nei pressi dell'abitazione del Presidente della Regione.
Tali eventi sono il frutto delle speculazioni politiche in corso tra il centrodestra e il centrosinistra italiani rispetto a cui iRS è totalmente estraneo ed esterno.
Gli eventi violenti di ieri sera hanno avuto la grave responsabilità di aver interrotto e sporcato la chiara e potente azione nonviolenta di iRS che già stava riuscendo a creare un clima di presa di coscienza nazionale e sociale dei sardi.
iRS rimarca e rivendica inoltre la paternità di una lotta originale e proficua: per la prima volta in Sardegna un movimento indipendentista applica con successo la nonviolenza e le forme di resistenza passiva.
iRS invita i cittadini sardi a diffidare delle manifestazioni organizzate da altri soggetti politici che troppo spesso sfruttano maldestramente la presenza di iRS per vivere di luce riflessa.
iRS rimarca infine l'assurdità e l'inadeguatezza del clichè della cosiddetta "solidarietà nazionale italiana" utilizzato dalla Regione Autonoma Sardegna per giustificare l'importazione di rifiuti italiani sul territorio nazionale sardo: questa fantomatica "solidarietà" è sempre a senso unico, è sempre la classe politica autonomista che si adegua e si sottomette al volere e agli interessi dello Stato italiano.
Avete mai visto infatti lo Stato accettare le richieste di restituzione dei soldi dovuti alla Sardegna? Avete mai visto lo Stato italiano venire incontro alla Regione Sardegna sul piano delle esercitazioni militari o delle aree adibite a base militare? Lo Stato risponde sempre picche.iRS così come condanna gli atti violenti di ieri e del futuro, condanna questo ennesimo atto di sottomissione dell'autonomismo sardo nei confronti dello Stato italiano.
Gavino Sale Franciscu Pala Esecutivo Nazionale iRS
12 gennaio 2008 - 17:00
I MEDIA DELEGITTIMANO E CRIMINALIZZANO L'INDIPENDENTISMO. iRS NON CI STA E RILANCIA I SUOI TEMI
iRS non accetta i tentativi di criminalizzazione e di delegittimazione di certa stampa così detta "democratica" o "indipendente" che continua ad associare iRS al centrodestra italiano facendo finta di non conoscere la realtà dei fatti di questi giorni e il valore di quattro anni di attività politica di iRS alla luce del sole.
È ironico che chi oggi cerca di accomunarci a motivazioni e azioni della destra italiana, da cui iRS ha fin dall’inizio tenuto le distanze, è chi ieri ci blandiva e adulava quando davamo merito a Renato Soru di alcune sue azione positive. È assurdo e offensivo che un dissenso democratico e motivato su scelte di governo, come è quello espresso da iRS, sia il pretesto per delegittimare un movimento popolare, per accomunarlo alla destra italiana e accusarlo di mancanza di credibilità.
iRS rifiuta questo comportamento davvero anti-democratico, questo comportamento che va contro qualsiasi deontologia umana e giornalistica: iRS è un movimento non nazionalista e non violento e ha dimostrato anche questa volta, nelle azioni e nelle motivazioni, di non avere nulla a che fare con chi invece è esattamente nazionalista e (spesso, nelle esternazioni e nelle azioni) violento.
Se qualcuno fa finta di non sapere chi è iRS o non si sforza di capirne le scelte e le logiche, si metta semplicemente una mano sulla coscienza. Oppure rifletta se il giornalismo è il suo mestiere: negare il più elementare dovere di cronaca, che è quello di documentare che gli attivisti di iRS hanno fatto lotta nonviolenta e sono stati pesantemente pestati dalla polizia e di riportare che iRS non ha manifestato contro l’idea di solidarietà ma contro una costante logica di gioiosa immolazione della classe politica autonomista ad interessi esterni alla Sardegna, è lontano da qualunque seria prassi intellettuale e giornalistica, da qualunque prassi "civile". A patto che il giornalista o l'intellettuale non sia ormai altro che il passacarte di un partito di governo o degli interessi di un gruppo economico-editoriale. Ma a questo punto sarebbe onesto dirlo e fare politica o lavorare come P.R. nell'ufficio della sua azienda.
Dunque se qualcuno fa finta di non sapere chi è iRS o non si sforza di capirne le scelte e le logiche, noi, convinti della perfettibilità del genere umano, continuiamo a ripetere.
Il centrosinistra sardo protestò aspramente quando il governo di Berlusconi, e i suoi delegati sardi, volevano mandare scorie e rifiuti in Sardegna nel nome dell’ “interesse nazionale” italiano; ora invece, in nome dello stesso “interesse nazionale” italiano, il centrosinistra accetta per primo e fieramente di portare rifiuti esterni alla Sardegna mentre il centrodestra si erge a paladino dei sardi e della Sardegna. Tutto questo non è assurdo e inquietante? Non è la spia di un problema più profondo? Per iRS è il segno che siamo governati da una classe dirigente che rinuncia continuamente alla sovranità dei sardi. Una classe dirigente autonomista che gioca sulla pelle della Sardegna per i suoi desideri di potere, per desideri di potere contingenti e italiani.
È così antidemocratica questa posizione? È così difficile da capire? Ditecelo, e ve la spiegheremo di nuovo.
Franciscu Sedda Esecutivo Nazionale di iRS
11 gennaio 2008
IMPORTANTI PRECISAZIONI POLITICHE SULLE INIZIATIVE DI iRS. FACCIAMO CHIAREZZA.
iRS ribadisce che ieri i suoi dirigenti e attivisti, molti dei quali fermati e grottescamente denunciati per resistenza a pubblico ufficiale, hanno agito in modo determinato e nonviolento. Dal punto di vista della nostra coerente azione dunque ieri non ci sono stati “scontri”, come afferma molta stampa, ma deliberate “aggressioni” sotto forma di cariche da parte della Polizia italiana.
L’uso della forza contro attivisti che manifestavano in modo nonviolento senza provocare né minacciare alcuno è vergognoso, così come è vergognoso che la stampa non abbia mai citato l’azione nonviolenta di iRS lasciando intendere che tutti i soggetti politici e individuali presenti agissero allo stesso modo e di concerto. iRS ha agito secondo i suoi principi e a nome di tutti i sardi che si identificano in un indipendentismo moderno, non nazionalista e non violento. iRS afferma con assoluta nettezza che non ha assolutamente a che spartire col centrodestra italiano e i suoi rappresentanti in Sardegna la cui presenza e protesta è semplicemente e puramente ipocrita, se non ridicola e dannosa. Le persone che oggi protestano contro Soru governavano in Sardegna mentre Berlusconi governava in Italia e nulla fecero o dissero quando il governo italiano paventava di portare delle scorie nucleari in Sardegna. Quel tentativo fu fermato da una massiccia protesta popolare nel silenzio di quei politici di centrodestra che oggi si ergono a paladini dell’unica cosa che possono difendere e incarnare: il trasformismo italiano, l’incoerenza come prassi, la strumentalizzazione di qualunque cosa al fine del loro personale desiderio di potere. iRS fa notare ai sardi che le dichiarazioni di ieri del Presidente della Regione Autonoma della Sardegna Renato Soru (riportate fra gli altri da “il Manifesto”) proprio in quanto formalmente legittime e ineccepibili sono il segno che nella sostanza i Presidenti della Regione Autonoma governano in Sardegna in nome degli interessi dello Stato italiano. I sardi devono prendere coscienza che il problema della Sardegna non è legato a singole personalità, non è questione della bontà o della buona fede di ci governa: il problema è strutturale, è il meccanismo dell’Autonomia ad essere perverso in quanto si basa sul principio che i politici sardi governano in Sardegna in nome dello Stato, dei suoi valori e dei suoi interessi, e non in nome della Sardegna, del popolo sardo, dei nostri diritti ed interessi. Non a caso fra la Sardegna e lo Stato esiste una ben strana “solidarietà”: quella solidarietà per cui i sardi devono di volta in volta morire per l’Italia in trincea o in guerra, quella solidarietà per cui i sardi devono diventare pattumiera del Mediterraneo per coprire le incapacità della politica italiana, quella solidarietà per cui i sardi devono accogliere il 70% delle servitù militari italiane e delle sperimentazioni di armi diventando la culla di infiniti tumori, quella solidarietà per cui i sardi devono accettare che per sedici anni lo Stato italiano non solo si prenda i nostri soldi ma soprattutto trattenga quelli che per legge dovrebbe renderci per consentirci di gestire la nostra esistenza. L’Autonomia, fondata sulla “sindrome della Brigata Sassari”, ovvero la gioiosa volontà dei sardi di immolarsi e suicidarsi per altri che di noi ben poco si curano, è insomma un meccanismo fatto per triturare qualunque sovranità dei sardi. Capiscano i sardi che o muore l’Autonomia o muore la possibilità dei sardi di difendere collettivamente i propri diritti e i propri interessi. iRS fa notare ai sardi che quello che è successo ieri ci insegna due cose importanti. Una cosa negativa, ovvero che non c’erano abbastanza sardi a manifestare insieme ad iRS, a manifestare per i diritti della nazione sarda. Una cosa positiva: sarebbero bastate mille persone oltre ai 200 coraggiosi attivisti di iRS presenti, mille persone con coscienza nazionale e convinte della loro forza, della forza della nonviolenza, per vincere questa battaglia. Si può fare, si può vincere.
Franciscu Sedda Esecutivo Nazionale di iRS
iRS blocca cargo per ore. Sale pestato e fermato. Attivisti di iRS caricati, fermati e denunciati.
Venerdì 11 Gennaio 2008, Cagliari. Ore 03:00. RILASCIATI TUTTI GLI ATTIVISTI FERMATI
Per tutti rimane la denuncia per resistenza a pubblico ufficiale.
Venerdì 11 Gennaio 2008, Cagliari. Ore 02:00.
40 ATTIVISTI DI iRS DENUNCIATI PER RESISTENZA A PUBBLICO UFFICIALE
Quaranta attivisti nonviolenti di iRS, dopo esser stati fermati, caricati su cellulari e portati alla Questura e al Comando Provincialedei Carabinieri di Cagliari sono stati denunciati per resistenza apubblico ufficiale. La situazione, nella sua gravità, si tinge digrottesco e di surreale.
Nessuno degli indipendentisti ha firmato l'atto. Lo staff legale di iRS si è già attivato sulla questione ed entro poche ore l'AssembleaNazionale del Movimento prenderà decisioni in merito a questa vicenda.
Venerdì 11 Gennaio 2008, Cagliari. Ore 01:00.
Da più di due ore 10 attivisti di iRS sono ancora trattenuti all'interno di un cellulare dei Carabinieri presso il Comando Provinciale di Via Nuoro 9, a pochi passi dalla sede cagliaritana di iRS. Tra gli attivisti segnaliamo la presenza di componenti dell'Assemblea Nazionale del Movimento.
Dopo una giornata intera di dura lotta nonviolenta e di resistenza passiva ai violenti attacchi unilaterali delle forze dell'ordine, questo epilogo appare come un gratuito accanimento contro inermi cittadini che hanno avuto la sola colpa di difendere la salute, l'ambiente e la dignità del loro popolo e della nazione sarda.
Giovedì 10 gennaio 2008, Cagliari. Ore 22
GAVINO SALE PESTATO E CHIUSO IN UN CELLULARE
Il presidente di iRS e consigliere provinciale di Sassari Gavino Sale è stato malmenato pesantemente dalla Polizia italiana che cercava di caricarlo su di un cellulare. La violenza è avvenuta sotto gli occhi di diversi politici e parlamentari sardi. Gavino Sale è stato caricato a forza su un cellulare insieme ad altri cinque responsabili nazionali di iRS fra cui due donne.
Gavino Sale e altri due attivisti di iRS, ribellandosi alla violenza della polizia, sono riusciti a scendere dal cellulare intenzionati a proseguire la lotta nonviolenta. Tre dei nostri responsabili sono stati portati via dalla Polizia.
iRS denuncia lo scandaloso e violento comportamento della Polizia di Stato nei confronti di persone inermi. Mentre i Carabinieri si sono comportanti in modo ineccepibile la Polizia si è comportata in modo brutale contro manifestanti che agivano in modo totalmente nonviolento.
Sappia la polizia e la classe dirigente sarda che con le sue scelte sta umiliando la Sardegna e i sardi che iRS non si lascerà intimidire da atteggiamenti violenti e continuerà nella sua battaglia.
Tutti gli attivisti di iRS sono vicini e sostengono Gavino e tutti gli altri attivisti che con coraggio si stanno battendo nel porto di Cagliari, per la nostra terra: per la sua dignità e per la sua indipendenza nazionale.
Franciscu Sedda Esecutivo Nazionale di iRS
Giovedì 10 gennaio 2008, Cagliari. Ore 22:30
LA LOTTA NONVIOLENTA DI iRS E I PESTAGGI DELLA POLIZIA ITALIANA
iRS porta all’attenzione di tutti i sardi e degli organi di stampa che in questo momento, e ormai da molte ore, 200 attivisti di indipendentzia Repùbrica de Sardigna stanno portando avanti una coraggiosa e esemplare lotta nonviolenta mentre la polizia italiana li carica violentemente a intervalli di pochi minuti.
Nonostante la violenza degli attacchi subiti, il dolore e la fatica per il lungo presidio le donne e gli uomini di iRS ogni volta riprendono la loro posizione attorno alle bitte, alzano le braccia in segno di determinazione a riprendere la lotta e resistono con energia contro ogni nuova carica.
I sardi devono sapere. I sardi devono sapere di questa lotta eroica ed estenuante, di questo avvenimento storico nella storia politica della Sardegna: per la prima volta dei sardi, mossi dall’amore per la loro nazione e dalla volontà di difendere i diritti e la dignità del loro popolo, stanno attuando una vera e vincente battaglia nonviolenta.
Gli attivisti di iRS non solo stanno dando prova di una incredibile forza di volontà, di una grandissima capacità autocontrollo nel non rispondere in alcun modo alle provocazioni della polizia, ma con la loro azione nonviolenta stanno mantenendo a distanza i rifiuti voluti dalla classe politica autonomista.
L’azione di resistenza passiva degli attivisti di iRS, guidati dai rappresentanti dell’esecutivo nazionale Gavino Sale e Juanneddu Sedda, sta dimostrando ai sardi che le cose si possono fare, che si possono portare avanti battaglie importanti per i nostri diritti e la nostra dignità; che attraverso la lotta nonviolenta si può mettere in scacco la violenza dello Stato e le scelte insensate della classe politica autonomista sempre più in imbarazzo davanti alla sua evidente sottomissione, sempre più in difficoltà davanti a un popolo sardo che prende coscienza di quanto la classe politica sarda agisca contro i sardi e la Sardegna.
L’esemplarità di quanto sta succedendo sta muovendo la coscienza dei sardi: centinaia di persone stanno mandando la loro solidarietà e il loro appoggio a iRS.In questo momento sempre più sardi sentono e sanno che quei 200 attivisti rappresentano tutti noi, tutta la Sardegna, tutta la nostra speranza in un futuro diverso e più giusto. E noi sappiamo che, nonostante tutta la violenza della polizia, continueranno finché sarà loro possibile. Stiamogli vicini, continuiamo a tenere tutti la testa alta.
Franciscu SeddaEsecutivo Nazionale di iRS
Giovedì 10 gennaio 2008, Cagliari. Ore 21
Da nostre fonti interne dirette annunciamo che otto uomini delle forzedell'ordine hanno tentato di arrestare Gavino Sale, Presidentenazionale di iRS, approfittando del trambusto creatosi sulla banchinaa causa dell'avvicinamento del cargo carico di rifiuti.
Fortunatamente l'attenzione degli attivisti di iRS ha consentito agliindipendentisti di strappare letteralmente a forza Gavino Sale dallebraccia delle forze dell'ordine e di farlo quindi restare sul posto.
Ricordiamo che il presidio di iRS è non violento e pacifico e che inostri attivisti attueranno esclusivamente forme di resistenza passivaalle forze dell'ordine.
La Polizia sta caricando ripetutamente gli attivisti nonviolenti di iRS cherispondono con la resistenza passiva.
Lo scopo di iRS non è quello di creare scompiglio o generaretafferugli bensì di far riflettere il popolo sardo dell'uso che laclasse politica unionista fa del loro territorio nazionale.
Gli attivisti rimangono sul molo e tenteranno di impedire l'attracco del cargo contenente rifiuti i rifiuti italiani importati in Sardegna dalla classe politica unionista nell'interesse dello Stato italiano che, evidentemente, si contrappone a quello della Nazione sarda.
All'esterno del porto si stanno assembrando decine di persone che sostengono l'iniziativa di iRS.
Giovedì 10 gennaio 2008, Cagliari. Ore 13.
Un gruppo di 100 attivisti di iRS-indipendèntzia Repùbrica de Sardigna ha bloccato l’attracco del primo cargo Tirrenia carico di rifiuti attraverso un’azione non violenta ma determinata. La nave, denominata "Via Adriatico" contiene anche camion piombati di scorie di lavorazione di acciaieria.
Durante l'occupazione del cargo gli attivisti di iRS e il Capitano dell'imbarcazione hanno concordato una ispezione della stiva.
Gli indipendentisti hanno presidiato le bitte di attracco del molo del porto industriale cagliaritano e hanno sistemato sulla banchina legname e autovetture impedendo così le operazioni di attracco del cargo. Quindi gli attivisti indipendentisti sono riusciti a salire a bordo del cargo occupandolo simbolicamente.In questi minuti il presidio è stato spostato presso il porto canale dove è previsto, per le ore 16 di oggi, l’attracco di un altro cargo contenente la grande massa dei rifiuti provenienti dalla Campania.
Attualmente il secondo cargo di rifiuti è fermo in rada. La Capitaneria di Porto, vista la presenza di iRS, è indecisa sul luogo dove far attraccare la nave.
iRS coglie l'occasione per stigmatizzare le iniziative contro i rifiuti organizzate dal centrodestra sardo unionista: è paradossale che protesti chi pochi anni fa, quand'era al governo della Regione Sardegna, si era detto disponibile all'importazione in Sardegna di scorie chimiche, se non nucleari. Segno evidente che le logiche con cui agiscono le forze autonomiste di destra e di sinistra rispondono a criteri di utilità per le rispettive segreterie politiche italiane e non per il benessere del popolo e della nazione sardi.
Ofìtziu de Imprenta de iRS