VOCI DALLA RISERVA

Secondo i dati ISTAT resi noti a fine ottobre gli stranieri regolari in Italia sono aumentati nell’ultimo anno del 21,6% raggiungendo quota 3 milioni e 700.000. Di questi oltre 1 milione sono in Lombardia e ben il 33,7% del totale sono stanziati nel nord-ovest. A questi si aggiungono centinaia di migliaia di clandestini che nessuno può quantificare in modo attendibile, solo i rom potrebbero già essere 150,000 e continuano ad aumentare. Di pari passo cresce l’allarme sociale, la criminalità, l’insicurezza, l’impotenza delle istituzioni. E la popolazione carceraria è costituita per il 60% da stranieri.
Di fronte a questa emergenza il governo di Roma, dopo mille rinvii e distinguo, ha risposto con cinque Disegni di Legge che dovrebbero stabilire fra le altre cose anche i poteri dei sindaci e norme sulle espulsioni dei cittadini comunitari da parte dei Prefetti. Ma oltre alla fumosità di questi provvedimenti ciò che lascia allibiti è la scelta di procedere col Disegno dL, cioè con un provvedimento che deve passare all’esame delle due Camere, esposto alle imboscate e alle valanghe di emendamenti che certamente la sinistra radicale non mancherà di presentare.
Ed è allora fin troppo facile prevedere che il testo di legge arriverà al termine dell’iter parlamentare completamente stravolto, con tempi lunghissimi e quindi con efficacia tutta da stabilire. Molto più logico sarebbe stato il ricorso al Decreto Legge, ovvero ad un provvedimento immediatamente in vigore da convertire in legge entro 60 giorni. In Italia si governa per Decreto ad ogni occasione nonostante i ripetuti richiami della Corte Costituzionale a non abusare di tale strumento, ma in questo caso dove l’emergenza e l’urgenza sono palesi, l’ignavia del Governo si è manifestata in tutta la sua grossolanità.
Ci sono voluti i tragici fatti di Tor di Quinto a Roma per assistere ad una patetica retromarcia con l’immediata emanazione di un Decreto per il potere di espulsione da conferire ai Prefetti, senza per altro che sia possibile sapere se poi questi avranno o meno i mezzi finanziari per mettere materialmente su un aereo le persone da espellere o se ci si dovrà limitare ad un ridicolo foglio di via.
I fatti sono questi e non inducono a facili ottimismi, ma l’ipocrisia buonista del Governo delle sinistre non deve indebolire la nostra volontà di reazione, la voglia di riprenderci il nostro territorio, di ridare alla Lombardia e a tutta la Padania l’orgoglio della propria identità.
Gli Indiani d’America non sono riusciti a fermare l’invasione e ora vivono nelle riserve. Non dimentichiamo mai quella lezione.
Sandro Maj (POASCO)

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