NIENTE SOLIDARIETA' AL SINDACO DI CITTADELLA DA QUELLO DI OPERA

Nel Consiglio Comunale del 27 novembre è stata votata in modo sfavorevole una mozione del Consigliere Fusco dove si esprimeva solidarietà al Sindaco del Comune padovano che è stato inquisito per avere posto tra i requisiti necessari alla richiesta di residenza, nel suo Comune, la dimostrabilità di un reddito pari almeno a cinquemila euro annui.
La sinistra operese ha considerato tale atto una forma di razzismo e pertanto ne ha condannato l'autore sentenziando già la colpevolezza del Sindaco Massimo Bitonci che la magistratura veneta (poichè operante in quella Regione) ha indagato per "ipotesi di usurpazione di pubblico ufficio".
A questo punto, visto che i poveri non possono essere considerati criminali (così hanno dichiarato dai banchi della maggioranza) e noi condividiamo questa affermazione, seppure con dei distinguo che ci differenziano dai "coglioni" di berlusconiana memoria, dobbiamo però rilevare che se un individuo non possiede reddito è probabile che delinqua per mantenersi, oppure gravi, nella migliore delle ipotesi, sulla collettività.
Essendo noi attenti al sociale proponiamo pertanto che l'amministrazione si prenda carico di tutti i cittadini residenti con un reddito annuo inferiore ai cinquemila euro e che tolga dai requisiti essenziali, per la richiesta della residenza, anche la fissa dimora.
Pretendere che un individuo abbia fissa dimora in un'abitazione che sappiamo essere costosa, anche se solo in affitto, nel nostro comune diventa, effettivamente, una discriminazione nei confronti dei più poveri che devono avere il diritto di vivere nelle baracche che preferiscono oppure sotto i ponti (questa del resto è una delle tante contraddizioni del Ramazzottipensiero).
Questa sinistra è davvero allo sbando, la miserabile finta politica buonista di salvaguardia dei ceti deboli, ma solo se immigrati, la sta portando a contraddizioni che rendono invisi ai cittadini quegli individui che pensano solo a fare gli interessi degli stranieri, con preferenza ai clandestini ed ai delinquenti, ed in particolare i propri. Ottimo esempio di Consigliere che predilige tanto il favoreggiamento dell'immigrazione (e non certo quella clandestina che sarebbe reato) è l'Assessore Borghi che ieri sera, in Consiglio Comunale, s'è affannato con il suo collega Matteo Armellono di rifondazione comunista ad elaborare tesi che ci riportavano indietro di oltre duecento anni per dimostrare quanto siano razzisti nei confronti dei poveri e dei clandestini "quelli della Lega".
Esempio di questo degrado politico, sociale e civile è l'assessorato ai servizi sociali di Opera dove gli assessori avvicendatisi in questi dieci anni di Giunta Ramazzotti sono sempre stati di rifondazione comunista e due su tre sono stati nominati dal partito esternamente al Consiglio Comunale. Persone non elette dal popolo, in pratica.
Su quello che sono stati capaci di fare lasciamo giudicare i cittadini che, speriamo, conoscano i propri amministratori e le attività svolte da loro e dai propri familiari.
Dal canto suo il capogruppo della maggioranza, Angelo Scaglione, entrando nel merito dell'ordinanza del Sindaco Bitonci ha sostenuto l'impossibilità di applicare una regola che tenga conto del reddito, altrimenti: "nel caso di evasori totali, cui magari il comune eroga anche contributi assistenziali, saremmo costretti a togliergli la residenza". Non sia mai (n.d.r.)!
A tanto arrivano i cattocomunisti operesi!

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